La
percezione è un pensiero, un’elaborazione, riguarda l’intelletto.
Si guarda un’immagine da più punti di vista, si analizza
selettivamente, si trovano le differenze e poi le pertinenze (Husserl,
Locke, Arnheim, Baterson).
La mia pittura lascia immaginare attraverso l’impressione e
suscita la curiosità della percezione.
Si
tratta di visioni compositive in cui la prospettiva è talvolta
invertita come se lo spazio avesse perso il punto focale e tutte
le cose si dirigessero verso lo spettatore in una visione
d’insieme ascendente e discendente come in Tintoretto tra vuoto e
pieno in cui vi è connessione tra forma, luce, colore e impianto
compositivo (Sartre). Nella mia pittura disegno e colore si
armonizzano. E’ una pittura astratta poiché gioco con gli elementi
materiali della tela, con lo spazio, con le sue proprietà pure e
semplici, le sue stesse proprietà materiali (Foucault).
Le composizioni non sono frammentate, né congestionate, ma intere,
compatte non come quelle del Roshach test, non vi è parossismo
organico ma arte che scaturisce da un’attenta contemplazione e
percezione della natura senza contaminazioni non coscienti (Hegel,
Sartre) in cui ci si rispecchia (Hegel, Shelling). Non c’è
levigatezza come quella delle automobili ma la somiglianza delle
forme alla pietre anche preziose (Canetti Chipperfield).
L’entropia negativa caratterizza il mio lavoro, ordinato e lindo (Baterson)
. Escludo De Immundo (Jean Clair).
La natura è per me fonte d’ispirazione primaria. Di essa ho un
amore idealistico trascendentale come Merleau Ponty nella
conoscenza, in cui c’è identificazione tra io e natura attingibile
attraverso l’intuizione (Shelling, Bergson, Kant, Husserl) e la
contemplazione (Leonardo). La natura che preferisco è quella
dell’Himalaya dove non c’è polvere né umidità. Le piante
Himalayane furono portate in Francia dal botanico Joseph Pitton de
Tournefort incaricato da Luigi XIV di individuare nuove piante,
molte delle quali si trovano a Giverny nel giardino di Monet.
Inoltre l’arredamento di Versailles creato da Luigi XIV è
anch’esso fonte d’ispirazione poiché la similitudine non è più
fonte di sapere, ma piuttosto l’occasione dell’errore, il pericolo
cui ci si espone allorché non si esamina il luogo mal rischiarato
delle confusioni (Foucault).
Le similitudini che attribuisco ai
miei quadri sono soltanto quelle necessarie per unire l’immagine
al linguaggio (Foucault) anche se apprezzo l’opera di Kandinsky.
L’imperativo dell’arte del conoscere dice infatti: usa parole con
significato assolutamente identico; escludi le fluttuazioni di
significato (Husserl). L’arte è ineffabile. Non può essere compito
di una interpretazione filosofica di opere d’arte produrre la loro
identità con il concetto, esaurirle in esso; ma è per il suo
tramite che l’opera si dispiega nella sua verità (Adorno). C’è una
distinzione tra Arte e Filosofia, tuttavia la filosofia ne
chiarisce il significato (Adorno). L’idea della bellezza della
natura come dell’arte: questa non è una semplice analogia o idea
umana imposta alla natura; è invece l’intuizione che la forma
estetica, emblema di libertà, è un modo o momento dell’esistenza
tanto dell’universo umano come quello naturale. E’ una qualità
oggettiva (Marcuse). L’imitazione della natura è principio
dell’arte (Shelling).
Per questi motivi i colori sono per me molto importanti così come
l’impianto del quadro, la sua struttura e le emozioni che comunica.
Essi sono sfumati, molto chiari, aerei, tenui poiché come scrive
Leonardo più ci si eleva, e questa è l’aspirazione di molti Grandi,
più i colori diventano chiari e sfumati per la prospettiva aerea
in cui a distanza minima essendo lo scuro, l’ombra, che prevale
sul chiaro. Il chiaro predomina nella mia pittura poiché lo scuro,
l’ombra, il nero, viene spesso assimilato allo sporco e al cupo
(Adorno). La luce è bellezza. Chi si propone di pensare in modo
bello non si limiterà soltanto ad abolire la notte ma costringerà
quelli verso i quali si fa giudice severo e solenne a dare luce a
tutte le cose poco chiare persino a quelle leggermente orride e
comunque chiare, e tuttavia non prive relativamente di macchie (Baumgarten).
Chiaro e trasparente, florido al disopra del tono medio. E anche
se ci sono segni a matita taglienti (Marcuse) come le stelle che
simboleggiano la funzione tagliente e penetrante dell’intelletto
(Jung), è il disegno che struttura, che eleva dalla materia e
supporta con raggi intenzionali delle stelle e circonvoluzioni
cerebrali che escludono l’introiezione causata dal disgusto (Husserl)
o con il culto spontaneo degli astri e la naturalezza della
coscienza nell’essere fuori di sé, lontano dal mondo (Shelling),
la pelle, ossessione di molti artisti (Hegel).Esiste un’intima
relazione tra pelle e sistema nervoso in quanto le emozioni e
particolarmente il disgusto possono alterarla. Ombra e luce con
colori chiari e sfumati. Non vi sono similitudini con il culinario
(Adorno). L’impasto è struttura delle cose come in Balthus, in
Heron e in Twombly.
Guardando i quadri si ha l’impressione che il corpo e lo spirito
levitino, che siano in sospensione, che trascendano per pochi
istanti: euforia come sostiene Dennet. L’Anima è il cervello (Libet)
e l’intenzionalita si può sviluppare attraverso l’esercizio (Dennet)
così come quest’ultimo attraverso le circonvoluzioni cerebrali e
lo sviluppo dei lobi frontali.
Lo studio dell’interazione dei colori in relazione alla luce dagli
Impressionisti, ai Puntinisti al Bauhaus a Ryman mi spinge alla
ricerca di rifrazioni, irradiazioni e trasparenze inconsuete e
contrasti simultanei reciproci. Tutto ciò ha valore estetico.
Il bianco è sempre presente come luce intera, somma di colori puri.
E’ l’assenza di confini, è l’infinito. Poi il rosa, spesso colore
del cielo al crepuscolo o all’alba molto amato da Freud e Goethe,
anche colore dei fiori e le rose dell’incarnato. Poi il verde,
colore delle piante vitali nella loro fotosintesi clorofilliana.
Poi il celeste, colore del cielo e del mare. Non uso il rosso
perché si parla in modo spregiudicato del sangue, della carne e
dell’organico (Baumgarten) ossia della materia ripugnante per cui
occorre una mente strutturata per sostenere il peso della
materialità della carne (Goody), escludendo la natura (botanico,
mare, cielo e terra) anche se ormai gli artisti sono chirurghi
come sostiene Hirst, che è un’artista trash, e Montaigne, pur se
un medico avventato fece, secondo Freud, un’iniezione ad Irma con
una siringa sporca. Leonardo nei suoi studi anatomici considera la
carne come il regno terrestre, le ossa il pietrame, il sangue le
vene d’acqua. Flusso e riflusso del mare il respiro. Il fuoco sede
della vita che erompe in sorgenti minerali, zolfatare e vulcani
(Jaspers).
L’immondizia è socialmente utilizzata come mezzo per
una rivolta puberale (Marcuse) che non condivido. Inoltre
determina stagnazione (Hillman). Mi scuso se scrivo di tali
bassezze ma è il metodo per non rimanervi invischiati costruendo
geometricamente la struttura mentale. Leonardo pensa
geometricamente
La geometrizzazione come metodo ha un’importanza
fondamentale. Leonardo pensa geometricamente (Jaspers) e Platone
geometrizza con i triangoli. Non ci dimentichiamo della scrittura
perché l’etica di Spinoza è un trattato geometrico così come le
pagine di Althusser. Mi ispiro piuttosto ai colori della cosmesi
come Warhol. Il mondo imbruttito si determinò all’inizio del
secolo per lo scatenamento della società produttiva. Una realtà
modellata unicamente dal carattere della merce che ribassa e
conduce l’uomo alla minorità (Adorno).La società è come diluita in
un magma delicato che la circoscrive, un magma costituito da
interferenze:l’ordine della società è disordinato, la sua
struttura destrutturata, i suoi simboli non la rappresentano più.
La tecnica e le sue innovazioni tecnologiche livellano i modi di
vivere e di colpo intaccano il lusso (Paquot).
Warhol , trasfigura
la merce rendendola bella. La riestetizza (Baudrillard). E’
un’operazione di riqualificazione del brutto. Spinge l’estetica
all’estremo là dove essa non ha più una qualità estetica e si
rovescia in senso contrario (Baudrillard).
Sebbene con i brillo
boxes che furono una provocazione egli esaltava l’opposto ossia
l’opaco come scrive Danto ai quali dà una valenza imperscrutabile.
L’artista è affetto immediatamente dalle cose, così altrettanto
immediatamente reagisce alle cose (Shelling).Il filosofo come
l’artista deve considerare anche la materia volgare di un
supermercato così come il lusso che esclude l’alienazione (Marx).
Non è necessario possedere un oggetto di lusso, è sufficiente
contemplarlo. Senza il lusso la società si addormenterebbe sulla
routine e finirebbe per regredire (Paquot). Vi sono persone
semplici che continuano ad evocare i bisogni: sono forse
spaventate dalla potenza destabilizzante dei desideri? Vogliono
forse trovare delle soluzioni semplici – e, di fatto inappropriate
– a dei problemi complessi fingendo che il complesso sia un
tutt’uno con il desiderio? Vi è una differenza tra le opere d’arte
e gli altri oggetti (Danto).
La ricerca ha per oggetto le forme che hanno una parvenza reale
nel coniarne nuove sia geometriche che naturali, sinusoidali,
ondeggianti come linee di bellezza (Hegel), poiché in natura anche
se le forme geometriche non esistono ogni forma è un’insieme di
punti (Kandinsky). Sembra che le varie connotazioni del bello
convergano con l’idea della forma. Nella forma estetica il
contenuto (la materia) è riunito, definito e ordinato in modo tale
da ottenere una condizione in cui le forze immediate non dominate
dalla materia, dal materiale, sono dominate e ordinate. La forma è
la negazione, il contenimento del disordine (Marcuse).
E’ una ricerca estetica poiché la fonte d’ispirazione è la natura
che è sublime.
Dipingere implica una sensazione intensa, un impulso estatico (Shelling)
come scriveva Cy Twombly pensando a Dioniso. Le pennellate sono
impalpabili.
La pulsione sessuale denominata Voyeurismo consiste nel piacere di
guardare potrebbe essere all’origine della insaziabile curiosità
intellettuale che contraddistingue il ricercatore scientifico ed
artistico.La sublimazione è il meccanismo responsabile di molte
attività umane di tipo superiore come la ricerca scientifica e la
creazione artistica. La pulsione sessuale può anche essere
perversa come nel caso della pornografia che ha ucciso l’estetica
(Baudrillard).
Ma non mi dilungo per non rimanere imprigionata nella torre della
filosofia e della psicologia con definizioni che come sostiene
Merleau Ponty in l’occhio e lo spirito nuocciono riduttivamente
all’artista che secondo molti dovrebbe essere in silenzio come
Balthus.
I pittori che più mi hanno influenzato sono Monet, padre
dell’astrattismo che non usa il nero e che conobbe Tintoretto nel
suo viaggio a Venezia,Warhol, Morris Louis, Cy Twombly e Patrick
Heron, Hans Arp.
P.S.: questo è uno scritto estetico perché ci sono più persone che
esprimono la loro opinione (Althusser).
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